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30/10/16

Step 8: La saggezza popolare

La tonalità di rosso che viene esaminata in questo blog è presente in alcuni proverbi popolari:
  1. L'unità di un popolo sa trasformare l'argilla in oro
  2. Rendere felice una famiglia è difficile quanto scavare una buca nell'argilla servendosi di uno spillo
  3. I uàje re la pegnata i sà la cucchiara. Cioè i guai della pignata (recipiente di terracotta per cuocer i legunmi) li conosce solo il cucchiaio di legno. (le cose personali e private le sa chi è addentro... o chi lo è stato)
  4. Il recipiente di terracotta (candra) con la crepa, non si rompe mai. 
    (Un recipiente di terracotta con la crepa lo si maneggia con più cura per evitare che si rompa e, alla fine, dura di più di quello sano. 
    Questo proverbio serve a tranquillizzare il malato che teme di morire per il male che ha.
    Accade spesso che la persona malata è più attenta alla sua salute e, alla fine, vive di più delle persone sane)


una poesia molto bella che ho trovato in internet riguarda sempre la terracotta
Volevamo essere come le cose di terracotta
Esserci per quelli,
che prendono il loro caffè di mattina alle cinque
in cucina
Appartenere ai tavoli semplici
Volevamo essere come le cose di terracotta, fatte
di terra dei campi
E in modo che nessuno potesse usarci per uccidere
Volevamo essere come le cose di terracotta
in mezzo a
tanto
acciaio
che rulla
Saremo come i cocci delle cose
di terracotta: mai più
un insieme, forse
un balenare
nel vento

Ci sono inoltre alcuni aforismi che includono questo colore:

Se solo ti avessi tra le mie mani
come pezzo d' argilla ignoto
saprei trasformarti con armoniosa
intesità
quell'essere che solo i miei occhi sanno vedere!

tolsero gli artigli al gatto e volevano che graffiasse.
tolsero la voce all'usignolo e volevano che cantasse.
tolsero l'argilla alla terra e volevano che fiorisse...ci hanno tolto le lacrime e vogliono che ridiamo!!

inoltre un interessante racconto che narra la creazione di un animale rimanda ai miti precedentemente descritti:
LEGGENDA DEL BOXER
Il Signore di tutti gli animali, alla fine della sua fatica, creò i cani che oggi allietano le nostre case.
Ce n'erano di piccoli e di grandi, a pelo lungo o corto, alcuni coloratissimi altri di un solo colore.
Mentre soddisfatto li guardava che correvano allegri sui verdi prati del Paradiso,
il Signore, che aveva fra le mani ancora un rimasuglio di creta, ne volle modellare ancora uno.
Gli riuscì così bene da esclamare, soffiandogli in bocca l'alito della vita:
"sei il più bel cane che ho creato!".
Non l'avesse mai detto. L'ultimo arrivato pensò di essere il figlio prediletto e alzò con orgoglio
la testa per poi lanciare uno sguardo di sfida agli altri e camminare pettoruto fra di loro provocandoli.
I cani di piccola taglia riconobbero subito che era davvero il cane più bello di tutti, e gli portarono il rispetto dovuto.
Con i cani di taglia grande invece fu subito rissa;
si scagliò contro di loro e ne rimase con il muso schiacciato
perché la creta non si era ancora rassodata.
Per punirlo, il Signore gli lasciò il muso rincagnato, ma non poté fare a meno di dargli il nome di Boxer, cioè lottatore.
Da quel giorno il Boxer, memore del rispetto che i cani piccoli gli riconobbero, non li attacca mai, mentre l'antipatia per le offese ricevute dai cani grandi lo portano tutt'oggi a litigare con loro.

e invece un altro aneddoto interessante è il seguente:
Pignatiallu

Il giorno di Sant’Antonio o dell’Ascensione ci si recava dalla fattucchiera per avere delle risposte o per sapere in anticipo degli eventi che diversamente non si potevano conoscere.
Le richieste potevano essere esposte direttamente o si potevano tenere per sé.
Le domande più frequenti riguardavano: il lavoro, la riuscita del  matrimonio, la fedeltà della persona amata, il sesso di un bambino che stava per nascere ….

La fattucchiera e l’interessato si inginocchiavano attorno ad una scodella di terracotta, “pignatiallu”,   riempita a metà  con acqua che  veniva sorretta da entrambi con i pollici. L’interessato pensava o diceva qualcosa guardando l’acqua che si muoveva girando nell’interno della ciotola, dopo di ciò l’indovina pronunciava delle parole di rito e successivamente il “pignatiallu”  dava la sentenza

infine ricordiamo che nella produzione di ceramiche i messicani tendevano ad essere superstiziosi e gelosi delle proprie tecniche: https://en.wikipedia.org/wiki/Mexican_ceramics
e i famosi cornetti napoletani sono fatti di ceramica, come molte  altri simboli di superstizione.



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